Picchiata dalla mamma insieme al fratello, la conduttrice radiofonica Ema Stokholma ha raccontato la sua infanzia violenta a Vieni da me
Ema Stokholma ha presentato a Vieni da Me il suo nuovo libro Per il mio bene. Un testo molto sentito dalla conduttrice radiofonica italo-francese che ha fatto emergere lati molto intimi della sua adolescenza e di un periodo della sua vita molto oscuro. Ema ha raccontato alla Balivo di alcune pesanti violenze, condivise con il fratello.
Il racconto in Rai di Ema Stokholma
Ema Stokholma è stata picchiata per molto tempo da sua mamma quando era piccola, e con lei anche il fratello. Questo è quello che emerge dal racconto in anteprima del libro Per il mio bene.
Ema inizia così a raccontare la sua storia: “Mio padre è sparito quando mia madre mi aspettava e mio fratello aveva tre anni”. Poi arriva la parte agghiacciante, dolorosa e quasi surreale: “Mia madre mi picchiava quando io avevo a 5-6 anni, diceva che andavo con gli uomini. Io credo che non stesse bene. Non c’è mai stato un aiuto psicologico, una diagnosi”
E il racconto prosegue assumendo sfumature ancora più tristi: “A lei dava fastidio anche la mia fisicità , il mio respiro. Le dava fastidio il rumore che facevo quando mangiavo, la voce, il disegno che avevo fatto in quel momento. Quando lei picchiava mio fratello, io tiravo un sospiro di sollievo perché sapevo che per due o tre giorni mi avrebbe lasciata in pace.
Infine Ema ammette: “Ho odiato profondamente mia madre, a volte volevo ucciderla”.
L’appello di Ema Stokholma
Un racconto straziante è racchiuso nel libro di Ema, scritto con un intento molto più importante che far conoscere la propria storia, ovvero quello di cambiare le cose. Come spiega alla Balivo: “Io non voglio fare vittimismo, ho superato la cosa e vado in analisi, ma il libro l’ho scritto per dare un segnale. Dobbiamo aiutare i bambini e anche i genitori, mia madre poteva e doveva essere aiutata”.
Dopo aver subito questo trattamento cosa potrebbe pensare Ema di sua mamma? La giovane conduttrice, classe 1983, risponde anche a questa domanda riferita alla madre: “Anche lei era stata vittima di violenze. Non l’ho perdonata, ma l’ho capita”.
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